Cancellare tatuaggi indesiderati o sbagliati con un trattamento laser

La rimozione di un tatuaggio effettuata con il laser ha la finalità di cancellare o di rendere il disegno meno evidente possibile, schiarendone il pigmento senza lasciare cicatrici o altre lesioni permanenti; in particolare i colori nero, rosso, verde, blu e loro varianti cromatiche sono cancellati con successo, anche se con tempi differenti (nero e rosso piu’ rapidi, verde e azzurro piu’ lenti).
In alcuni casi il trattamento laser non riesce a rimuovere tutti i pigmenti, specialmente nel caso di tatuaggi recenti o eseguiti da professionisti e può non essere efficace su determinati pigmenti, in particolare quelli chiari (giallo e bianco). Il laser Q-switched rimuove i tatuaggi tramite un potente impulso luminoso, di lunghezza d’ onda specifica per ogni colore, rilasciato in tempi estremamenti brevi, che distrugge una grande quantità di inchiostro; tali frammenti vengono successivamente eliminati dalle cellule del sistema immunitario della cute (sistema monocito-macrofagico). L’ impiego di tale combinazione di lunghezze d’ onda specifiche e di impulsi estremamente brevi e potenti determina la progressiva eliminazione delle molecole dell’ inchiostro del tatuaggio, pur non determinando alterazioni strutturali della cute circostante ad esso.

Attrezzature utilizzate

PICOWAY Candela, Laser Q-switched a picosecondi

REVLITE Hoya Combio, Laser Q-switched a nanosecondi

Possiamo solo stimare il numero dei trattamenti necessari per la rimozione di un tatuaggio per vari motivi:

    • per l’ utilizzo di una ampia gamma di inchiostri e di materiali pigmentati in commercio;
    • perchè gli stessi inchiostri possono essere combinazioni di sostanze diverse;
    • per la variabile quantità di inchiostro utilizzato e per la profondità del pigmento nella cute;
    • per la fisiologica capacità del sistema immunitario della cute del paziente di “divorare ed eliminare” (fagocitare) dalla cute le diverse particelle pigmentate.

Di conseguenza non possiamo essere certi di come ed in che tempi il singolo tatuaggio risponderà al trattamento laser. La maggior parte dei tatuaggi amatoriali richiede 5-7 trattamenti ogni 30-45 giorni. Tatuaggi professionali e quelli fatti con inchiostri più forti tendono ad avere una risposta variabile e richiedono una media di 7-10 sedute di trattamenti ogni 30-45 giorni. Alcuni tatuaggi più resistenti (3-5% della casistica) possono richiedere anche un numero maggiore di sedute. Anche se è nel primo trattamento che si nota uno schiarimento più evidente, ciascun trattamento successivo provoca un continuo schiarimento, magari meno evidente.

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I possibili rischi/effetti indesiderati di questo trattamento comprendono rossore (eritemi), sanguinamento puntiforme, gonfiore (edemi), formazione di vescicole, croste, dolore durante la seduta in bassa percentuale per cui non si rende necessaria un’ anestesia locale.

Dopo il trattamento laser la zona deve essere medicata come una qualsiasi “bruciatura”, quindi utilizzando creme antibiotiche/garze grasse ed una una fasciatura protettiva. E’ possibile fare docce/bagni il giorno successivo al trattamento, tamponando, non sfregando, la zona e proteggendola con attenzione da qualsiasi possibile trauma. Non è consigliata l’ esposizione solare della zona trattata se non dopo 10-15 giorni dalla seduta e con schermo solare ad alta protezione. Le percentuali di rimozione completa di un tatuaggio con il Laser Q-switched raggiungono attualmente valori del 95%.